Aeroporto dello Stretto…non ci resta che piangere!

Riportiamo l’articolo pubblicato su Strill del Vice Presidente Rino Sculco.

 

“Non ci resta che piangere” è il titolo di un brillante film degli anni ottanta dove i protagonisti, Massimo Troisi e Roberto Benigni, per un fatto inspiegabile si ritrovano proiettati indietro nel tempo (XIV° sec.), vivendo la storia che certamente molti di voi ricorderanno.

Ovviamente per me, che sono pilota di aviazione generale, nonché Vice Presidente del locale Aero Club dello Stretto con sede, appunto, sull’omonimo aeroporto, la premessa costituisce solo lo spunto per ritornare su un argomento che mi sta molto a cuore per il grandissimo amore che mi lega al mondo dell’aviazione e quindi al nostro sventurato aeroporto. In questo, ovviamente, mi fanno buona ed incondizionata compagnia i soci del sodalizio del quale faccio parte da oltre un quarantennio.

Riprendendo l’articolo della Gazzetta del Sud: “dal Tito Minniti decollano solo chiacchiere”, non posso fare altro che prendere atto dell’ennesimo schiaffo che ci viene dato, nel caso specifico da Ryanair la quale nulla ha previsto per il nostro aeroporto a fronte del robustissimo piano di investimenti (un miliardo di dollari, dieci nuovi vettori, quarantaquattro nuove tratte, duemiladuecentocinquanta nuovi posti di lavoro ed un incremento di tre milioni di passeggeri) che quest’ultima realizzerà in Italia nel corso del 2017. Sia ben chiaro che alcuna colpa può essere ascritta al vettore irlandese. E’ mio convincimento, infatti, che le responsabilità sono da ricercarsi nella perdurante latitanza dei politici che questo territorio ha espresso: locali, regionali e nazionali. Ciò senza distinzione di giacca e/o colore politico/partitico. Anche l’ectoplasma della Società di gestione – SOGAS, non esce indenne da questa analisi per essere stata pesantemente disamministrata nel corso dei decenni, capace solo di produrre mostruose passività ed altrettanto inutili posti di lavoro. In buona sostanza sono sempre mancati gli indispensabili: progettualità, programmazione, investimenti e la presenza di manager che sapessero parlare di aeroporti. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Sempre sulla Gazzetta del Sud leggo che nelle scorse settimane il piano industriale Ryanair è stato discusso a livello romano alla presenza di ENAC, prof. Vito Riggio ed avere avuto il via libera dal Ministro dei trasporti Del Rio. Leggo ancora che il Ministro dei trasporti, prima del suddetto incontro, ha incontrato il Presidente della Regione Calabria, Oliverio, per “concordare alcuni aspetti”! Due i quesiti ai quali mi piacerebbe venisse data una risposta, che sicuramente non arriverà mai: 1) i parlamentari nazionali di Reggio Calabria e provincia, tutti indistintamente, dov’erano e cosa hanno fatto, affinchè anche l’aeroporto di Reggio Calabria venisse preso nella giusta considerazione al tavolo romano ?; 2) nella previsione dell’incontro del Presidente Oliverio con il Ministro Del Rio la deputazione regionale reggina ed i rappresentanti della città metropolitana, Sindaco in testa, quest’ultimo, fra l’altro, buon amico di Del Rio e di Renzi, cosa hanno fatto per sensibilizzare Oliverio ?

Visti i risultati immagino che non è stato fatto nulla, come nulla è stato fatto per collaudare e certificare la nuova area di sosta aeromobili e fare ripartire i lavori della nuova aerostazione. In compenso siamo stati capaci di perdere l’operatività della seconda pista dell’aeroporto (11/29).

Ai nostri distratti politici ricordo che in calendario e da tempo, in quel di Crotone è fissato per il 21 c.m. un incontro tra il Vice Presidente Ryanair, David O’Brian, ed il Presidente Oliverio, per valutare la possibilità di aprire nuove tratte in Calabria. La Città Metropolitana e la SOGAS, che tipo di messaggio/proposta hanno affidato o affideranno al Presidente della Regione Calabria? Anche a questa domanda mi piacerebbe che venisse data una risposta, che con buona probabilità non arriverà mai!

Se veramente c’è la volontà di fare crescere l’aeroporto, piuttosto che ucciderlo, chiedo a tutti i politici reggini, di ogni ordine e grado, e soprattutto alla neonata deputazione della città metropolitana di operare tutti insieme, facendo fronte comune per il comune interesse. Analogamente dovrà fare la SOGAS o l’eventuale entità che la sostituirà, che dovrà essere dotata di uomini che sappiano parlare di aeroporti e con capacità di programmazione per produrre investimenti.

Solo da un binomio siffatto e con le premesse ipotizzate, si può pensare concretamente di uscire dalle sabbie mobili nelle quali ci dibattiamo da decenni, altrimenti….non ci resta che piangere.

Reggio Calabria, 05.09.2016

                                                                                           Rino Sculco

 


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Updated: 8 Settembre 2016 — 09:46
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